Domenica
scorsa, dopo la bella
festa che avete
organizzato dopo la
partita con l’Aquila, a
cui è succeduta la seconda
inaspettata ieri
pomeriggio, per le quali
vi ringrazio, ho pensato
che avrei dovuto farlo,
ma, inconsciamente, mi
sono dedicato ad altre
cose. Già, per prender
tempo, perché non avrei
mai voluto che arrivasse
questo momento. La scelta,
naturalmente, è stata mia,
nessuno mi ha obbligato,
ma, si sa che il cervello
e il cuore, hanno spesso
idee differenti. E in
questo momento il mio
cuore ne sta soffrendo un
po’. Quando,
quest’inverno, ho
comunicato al d.s. Paolo
la mia decisione, il
cervello mi diceva che la
parabola discendente era
già iniziata da un po’,
che lo smalto e la
brillantezza che avevo
solo un anno prima stavano
pian piano affievolendosi,
che far conciliare due
lavori, una famiglia e il
calcio (per come lo
concepisco io, cioè un
impegno serio) con
l’avanzare degli anni
sarebbe stato sempre più
impegnativo, fisicamente e
mentalmente (soprattutto
con allenamenti fiume di 2
ore e mezza) e soprattutto
che i miei cari fanno da
anni (28) delle rinunce
importanti per permettermi
di giocare e che era ora
di pensare anch’io alle
loro esigenze. Il cuore,
naturalmente, se ne
fregava di tutto questo e
continuava a tenermi
legato avidamente al campo
da calcio e lo avrebbe
fatto a lungo. Da sempre è
stato il cuore, la
passione a guidare la mia
attività calcistica, ma,
per una volta ho dato
ragione al cervello. La
passione mi ha fatto
superare tutti gli
ostacoli, mi ha fatto
andare a dormire presto il
giorno prima della
partita, mi ha fatto
mandare giù bocconi amari
come le panchine (poche
per fortuna) o le
delusioni, mi ha obbligato
a questionar coi coidori
per fermarsi la domenica
pomeriggio, mi ha fatto
recuperare in fretta
infortuni come la pubalgia
e molto altro… e posso
dire che ne è valsa la
pena! Grazie a questi 28
anni di Bassa Anaunia,
3000 sedute di
allenamento, 800 partite,
qualche centinaio di “zigo
zago”, per un totale di
circa 1 anno intero giorno
e notte in un campo da
calcio (stima grossolana
senza i tornei estivi e le
partitelle in piazzetta
Alta a Lover… immaginatevi
se un giorno il Renato e
il Luciano proveranno a
fare questa stima…), ho
avuto tantissime gioie ma
sento anche di aver
imparato molto. Credo di
aver imparato, oltre alla
geografia del Trentino in
maniera impeccabile (Giaco
e Larchi ne avete di
strada…, vedi Albiano), a
stare insieme agli altri,
a rispettare le regole, a
condividere progetti e
sogni con i miei compagni,
come quello di vincere un
campionato o di mantenere
una categoria, ma
soprattutto, senza questi
sacrifici non avrei
conosciuto un esercito,
probabilmente più di un
migliaio
(e qui la stima è più che
grossolana), di compagni,
dirigenti, avversari,
tifosi, accompagnatori e
chi più ne ha più ne
metta. Non ci avete mai
fatto caso? Girando,
andando al supermercato,
al bar, alla fiera o ad
una sagra paesana, quante
volte ci fermiamo a
salutare e a fare due
chiacchiere con qualcuno
che si conosce grazie al
calcio? E questo è un
grande arricchimento che
resterà per sempre a me
come a voi. Non mi resta
dunque
che ringraziare
questo esercito di persone
con cui ho condiviso il
mio percorso. Vi ringrazio
tutti, in particolare
tutti quelli che hanno
vestito i colori della
Bassa, e che, nei
rispettivi ruoli, hanno
messo la propria passione
al servizio della Bassa
Anaunia. Chiudo con
l’augurio che il futuro
regali a questi colori
ancora tante
soddisfazioni. Tra le
tante che ho vissuto io,
la più bella resta quella
della vittoria del
campionato di 1°categoria
nella stagione 2009/10,
una gioia immensa,
conquistata all’ultima
partita, come nei film,
sudando fino all’ultimo
secondo. Quella fatica ha
creato poi la motivazione
in me e credo anche nei
miei compagni, per
stringere i denti e
difendere la categoria gli
anni successivi,
consapevoli del fatto che
tornare su è sempre molto
difficile; degli artefici
di quella promozione ero
l’ultimo superstite. Spero
che anche solo questo
breve ricordo di quei
momenti si fissi in voi
per darvi ancora le
motivazioni per difendere
in futuro questa
categoria. Ma, vista la
vostra giovane età (a
parte l’Holzy… Tiè! Dovevo
vendicarmi prima
o poi), il mio augurio,
per ora un sogno, è che un
giorno possiate anche voi
lottare per vincere un
campionato (magari non più
la prima categoria) e fare
una bella festa come
quella a cui siamo stati
invitati ieri e a cui
abbiamo partecipato
nascondendo un po’ di
amarezza e di sana
invidia… Ma ne avete da
faticare ancora, vista la
differenza che è emersa
ieri, nel frattempo
dovrebbero crescervi i
baffetti!
GRAZIE DI CUORE!
FORZA BASSA!
n.d.r. : Ci siamo permessi
di arricchire la tua
lettera con alcune
foto...delle moltissime
scattate durante la tua
lunga carriera ..
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